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Le tariffe minime: rincari immotivati o garanzia fondamentale?

Da sempre, l’Italia vanta un patrimonio ed un’immagine di alta qualità nel settore ingegneristico.

L’esistenza di tariffe minime costituisce, per chi richiede il contributo professionale della categoria, una garanzia di qualità ma, prima ancora, un provvedimento necessario alla sicurezza, in tutte le sue forme. Lo sostiene anche il Presidente del CNI (Consiglio Nazionale degli Ingegneri), Giovanni Rolando, a proposito del riaccendersi del dibattito circa l’eventuale liberalizzazione delle professioni.

Il nuovo maxi Emendamento recentemente presentato in Senato prevede infatti la cancellazione dagli ordinamenti professionali di ogni riferimento ai minimi tariffari.
Una gara al ribasso in questo settore, però, significherebbe innanzitutto la mancanza delle garanzie di qualità e sostenibilità dei progetti, oltre ad un aumento dei contenziosi anche durante la fase di esecuzione dei lavori.

“Una liberalizzazione delle professioni e la conseguente deregulation sulle tariffe avrebbe anche l’effetto di svilire il lavoro dei professionisti più seri, lasciando spazio ad eventuali altre figure meno scrupolose”. “La dignità professionale non può essere messa in discussione” ha concluso Rolando.

In questo, l’informazione gioca un ruolo determinante: il cliente, infatti, ha diritto a sapere che cosa deve essere fornito affinché si possa raggiungere il risultato finale della prestazione, dunque sapere qual è il riferimento economico per ottenere l’esito che si aspetta e non ad essere attratto da condizioni solo apparentemente favorevoli dal punto di vista economico.